Il Parrozzo abruzzese è un dolce natalizio abruzzese.
Che questo fosse un tipico dolce natalizio l’ho scoperto qualche anno fa, quando mia zia l’ha proposto nel pranzo di Natale.
L’ignoranza in questo campo, mi ha addirittura portato a non conoscere nemmeno che fosse uno dei dolci preferiti di Gabriele D’Annunzio che addirittura gli dedicò una poesia: La canzone del Parrozzo.
E’ tanto ‘bbone stu parrozze nove che pare na pazzie de San Ciattè,
c’avesse messe a su gran forn tè la terre lavurata da lu bbove,
la terre grasse e lustre che se coce…
e che dovente chiù doce de qualunque cosa doce …
L’abruzzo fa parte del mio sangue, mia madre è nata in un piccolo paesino della provincia dell’Aquila vicino Sulmona. Probabilmente per via del suo trasferimento a Milano in piccola età, non ho mai respirato la tradizione di questi piatti in casa mia.
Il Parrozzo per me, per assurdo, significa estate. Perché questa cupola ricoperta di cioccolato, si trova nei negozi tutto l’anno. Stiamo parlando ovviamente di un prodotto industriale e turistico.
Ma il vero Parrozzo, quello fatto in casa, si gusta solo a Natale!
Golosa come sono (e lo sono sempre stata) costringevo i miei ad agosto, in vacanza, ad acquistare la confezione famiglia al supermercato. Immaginate che “goduria” mangiare un dolce ricoperto di cioccolato e con un impasto di farina di mandorle e semolino, con il caldo dell’estate del centro Italia. Eppure così era, e qualche volta venivo accontentata.
Ammiravo il coltello tagliare il sottile strato di fondente croccante (forse un po’ sciolto…ho ricordi discordanti in merito) e poi il contrasto con l’interno chiaro, faceva impazzire le mie papille gustative che alla visione della fetta, già pregustavano il sapore delicato ma pieno del Parrozzo.
In effetti alla fine un bel bicchiere d’acqua pieno, non guastava. Ma mangiato a Natale ha tutto un altro effetto.
Ora che si avvicinano le feste, ho pensato di realizzarlo in casa, come fanno le donne di una volta.
Non ho ricette di famiglia di questa ricetta, pertanto ho spulciato qua e là sul web e ho preso la ricetta di Lorenzo Vinci, che si occupa di ricette tradizionali.
Vi dico subito che per quanto la ricetta sembri facile, non lo è affatto. Il mio primo tentativo ha avuto un tragico epilogo.
Pertanto vi consiglio di stare attenti a montare bene tuorli e albumi e ad utilizzare il semolino che si usa per gli gnocchi alla romana. Non va bene quello che si dà ai neonati (sperimentato personalmente :-D)
Vi lascio quindi alla ricetta del Parrozzo abruzzese:
Tempo di preparazione | 120 minuti |
Tempo di cottura | 90 minuti |
Porzioni |
persone
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- 6 uova
- 200 gr zucchero
- 150 gr semolino
- 200 gr mandorle tritate
- 1 scorza limone o arancia grattuggiata
- 200 gr Cioccolato Fondente
- 20 gr burro
Ingredienti
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- Separate i tuorli dagli albumi e montate a neve ben ferma quest'ultimi. In un'altra ciotola montate i tuorli con lo zucchero, fino a renderli spumosi.
- Aggiungete ai tuorli le mandorle tritate e il semolino, la scorza di limone/arancia e il liquore.
- Unite gli albumi montati al composto, stando attenti a non smontare i bianchi. Un consiglio? Unite al composto 1/3 degli albumi e mescolate con una spatola dal basso verso l'alto. Poi aggiungete la parte restante, mescolando sempre dal basso verso l'alto. In questo modo le possibilità di smontare i bianchi, è molto bassa.
- Mettete il composto in uno stampo semisferico imburrato (o come me in piccoli stampini) e fate cuocere per 60 minuti controllando con uno stecchino.
- Una volta cotti, fateli raffreddare. In un pentolino fate sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente e il burro. Ricoprite il Parrozzo con il cioccolato, aiutandovi con un pennello o una spatola. Fate indurire il cioccolato e gustate!
Buon appetito!
–Zael Bakery–
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