Esiste un luogo incredibile che è invisibile ai più. Non si fa vedere. Resta nascosto dietro a delle porte di legno o comunque lontano da occhi indiscreti.
Non è nulla di strano o illegale. E’ solo un laboratorio di pasticceria.
In questo posto magico si trasformano tre ingredienti in pan di spagna in pochi minuti, si riempiono di crema alla vaniglia i bigné che poi esplodono di sapore in bocca e nevica zucchero a velo sulle vette montagnose di meringa dei Mont Blanc.
I profumi cambiano velocemente. Dal burro dei biscotti, al cioccolato per i cioccolatini, alla fruttosa gelatina che ricopre le crostatine.
Adoro il laboratorio.
Si separano tuorli da albumi per la crema pasticcera. Si pesa il burro per la pasta choux. Si monta la panna per la chantilly. Tutto pronto affinché le mani sapienti del maestro pasticcere possano dosare, farcire e velocemente decorare. Creare tante piccole palline di choux che gonfieranno presto nel forno. Far danzare il sac à poche sulla torta per trasformare la panna in tanti riccioli.
Se ti guardi attorno poi noti tanti piccoli dettagli. Ripiani aperti fanno riposare l’impasto della sfoglia, pan di spagna che si asciugano, bigné che raffreddano.Tutti vicini. Uno su ogni mensola. Sugli scaffali ci sono scatole e scatoline che contengono ogni tipo di necessità. Stampi di carta in attesa del natale, fruste di ogni forma e dimensione pronte da usare. Sacche da pasticcere che gocciolano d’acqua e asciugano in attesa di aiutare ancora. Nell’angolo, in un armadio semiaperto, tante teglie sono impilate. Tonde una dentro l’altra. Rettangolari per i clienti più affamati o numerosi. Ma anche ciambelle, forme di cuore per gli innamorati o plasmate da menti dalla fantasia arzigogolata per chi non si accontenta della semplicità. Infine ti accorgi di quanto sia grande il mondo delle ciotole. Nel vero senso della parola. Ce ne sono di enormi, adatte per le impastatrici ora vedi ferme.
Ti chiedi dove siano farina e zucchero? Scordati misure da pochi chili. Basta aprire un grande cassetto per trovarne una montagna di tutto quello che ti serve.
E poi arriva il salato. Chi dice che si fanno solo dolci?
C’è pomodoro per le pizzette di sfoglia e zucchine per le quiche. Panna e parmigiano per la crema al formaggio con cui riempire i cannoncini. Salmone per la mousse dei bigné.
Ecco dove si crea. Ecco dove quello che vedi in vetrina, viene pian piano sfornato. Ecco dove avviene la magia. Perché sono nascosti? Perché non si fanno vedere? Perché se entro in una pasticceria vedo solo vetrine lucide, riempite di ogni ben di dio?
Direste mai che dietro ad ogni mignon c’è fatica e sacrificio? Che ci sono ore e ore di lavoro, giorni passati a lavorare mentre noi siamo a casa a festeggiare? Se la pensi così finisce un po’ della bellezza del negozio dove ogni volta vai a scegliere con cosa viziarti.
Allora è meglio così. Tenerli nascosti e farli vedere e usare sono da chi ha la passione per fare i dolci. Solo con la passione infatti la fatica non si sente e si vede solo la vera magia.
–Zael Bakery–
No Comments