A quasi una settimana dalla fine di Identità Golose 2017, ho pubblicato la mia esperienza.
E’ stata la prima volta che potevo partecipare ad un evento così importante e quindi ho cercato di dare il meglio. Per questo motivo ho fatto anche un piccolo video ed è stato proprio lui il motivo di tanto ritardo.
L’esperienza è stata davvero positiva oltre che emozionante.
Nella parte espositiva ho potuto assaggiare quanto preparato da grandi e piccole aziende del food.
Tutti prodotti eccellenti che venivano offerti per poterli gustare al meglio e capire il frutto dello sforzo e della fatica che ha portato a quest’eccellenza. Ovunque ti giravi esperti del settore erano intenti a lavorare e preparare come delle formiche laboriose, orgogliose e fiere.
Camminando ti poteva capitare di incontrare grandi personalità come Philippe Léveillé o Moreno Ceroni o come l’incredibile Viviana Varese.
Ho seguito diversi convegni e workshop, primo fra tutti quello di Moreno Cedroni con il “Gelato al…fermentato”. Un viaggio tra diverse tipologie di gelato salato come esperienza gastronomica. Il tema infatti della 13° edizione era appunto il viaggio e il grande chef Cedroni è riuscito perfettamente nello scopo.Proponendo un crescendo di gusti che partivano da prodotti italiani, arrivando anche ad ingredienti stranieri unendoli con maestria.
Dopodiché non potevo perdere la sala dedicata alla pasticceria. Sì avete sentito bene, per la prima volta dall’inizio della manifestazione, la pasticceria ha una sala e un tempo dedicato solo a lei e per di più il primo giorno. Un evento che ha attirato davvero moltissimi professionisti. Interventi ricchi e coinvolgenti oltre ad utili informazioni tecniche importanti e dettagliate illustrate durante le interviste e workshop.
Ho seguito l’intervento di Andrea Tortora, Party Chef del ristorante St. Hubertus di Badia (Bolzano) eletto, a soli trent’anni, miglior Pasticcere dalla guida di Identità Golose 2017 e da Gambero Rosso. I suoi dolci parlano di un viaggio fatto di ingredienti poveri e limitati alla stagionalità, cosa che l’ha portato ad elaborare grandissimi prodotti e ad escogitare dei modi per conservare ingredienti importanti come le fragole che in inverno non ci sono, ma che essiccate, possono essere grattate sul dessert.
Infine una menzione speciale spetta al Dolce LEGaME di Beppe Allegretta, Gianluca Fusto, Mario Peqini e Galileo Reposo. Il loro viaggio parte da un piatto italiano salato, ovvero la vellutata di fagioli con olio e rosmarino, per arrivare alla tradizione orientale, in cui i dolci vengono realizzati anche con i fagioli.
Come si lega il tutto? Con un dolce che riprende i sapori della tradizione italiana con l’aggiunta di mandorle e limoni canditi, creando un dolce dal gusto complesso, sofisticato e mai banale. Il loro Dolce LEGaME ha anche la particolarità di non essere un dessert “unico” ma per la prima volta si potrà assaggiare nei ristoranti e nelle pasticcerie dei quattro pastry Chefs, cosa mai successa finora.
Di cose da dire ce ne sarebbero tantissime, ma chiaramente non basta un post su un blog. Il livello di questa manifestazione è incredibile e credo che sia questa la chiave del suo successo. Mi rimane un ricordo incedibile e tanta conoscenza che non tarderò a cercare di utilizzare, sperando di arrivare anche a solo 1/20 della bravura di questi grandissimi chef.
–Zael Bakery–
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