C’è un momento dell’anno in cui arriva la pioggia e il cielo è grigio qui a Milano. E’ autunno, una stagione che amo. Ma più si avvicina l’inverno e il natale, e più quest’atmosfera mi fa venire malinconia.
Quest’anno è arrivata prima del solito e oggi avrei voluto restarmene a casa, accucciata nel letto con un libro, un thé caldo in mano.
Invece no. Mi sono alzata ed ho affrontato una giornata che non ha fatto altro che farmi pensare a quanto sarei voluta restare a casa, accucciata nel letto, con un libro ed un thè.
Quando succede così ho due strade. O assecondo la mia malinconia con relativo pessimismo cosmico. Oppure penso a qualcosa che mi faccia stare bene. Che sia cibo, luoghi o persone, l’importante è non perdere di vista le cose belle, le sicurezze della mia vita.
La cucina aiuta. I comfort food sono dei cibi che tirano su il morale a terra e che fanno diventare una giornata nera in una promessa di giornate migliori. Oggi ripensando ad un piatto che avrei voluto mangiare, mi sono venuti in mente gli gnocchi con fonduta e fagiolini de La Sangiovesa.
Ecco il Ristorante La Sangiovesa è proprio uno di quei posti in cui sto bene. Sono sempre andata a mangiarci d’estate perchè si trova a Santarcangelo di Romagna, luogo non così facile da raggiungere da Milano. Ma la scorsa estate da Marotta, abbiamo fatto una bella gita e ci siamo goduti una bella cena a La Sangiovesa.
Definirlo un ristorante è poco. I prodotti che vengono serviti sono della Tenuata Saiano, un posto magico immerso nella campagna delle colline romagnole che mi sono ripromessa di visitare in futuro. La location del ristorante è grande e con incredibili influenze storiche, che richiamano i tempi in cui l’Emilia Romagna faceva parte parte dello Stato Pontificio e Fellini disegnava il logo di questo incredibile ristorante. Un fil rouge che collega le viuzze del centro della cittadina romagnola, con gli interni del ristorante.
I loro piatti sono stagionali e non oso immaginare quali prelibatezze per il palato vengono proposte nelle stagioni fredde. Quello che so è che d’estate si susseguono piatti della tradizione romagnola realizzati con prodotti eccellenti. Il tutto accompagnato da buon vino e piadine, ovviamente!
Ma sapete qual è la cosa più difficile da mangiare in un ristorante? Il dessert. Si perché non sempre le attività hanno nel loro staff un pasticcere. Molto spesso è lo stesso chef a fare i dolci, oppure vengono comprati da fornitori esterni. Nulla togliere a chef (la mia opinione in merito alla figura dello chef e pasticcere è stata più volte espressa in questo blog, come ad esempio qui) o a fornitori esterni, ma un pasticcere in cucina significa seguire con un filo che collega tutto il pasto. Inutile quindi dirvi che a La Sangiovesa il pastry chef non manca e realizza dolci rustici oltre che gelati, ogni giorno.
Una torta morbida alle albicocche con una pallina di gelato alla crema e cialda alle mandorle, è stato un fine pasto eccezionale, anche se sono sicura che in molti non riusciranno ad ordinarlo, visto che le quantità nei piatti sono anch’esse della tradizione e quindi abbondanti. Solo i supergolosi, come la sottoscritta, potranno arrivare al dessert (oppure consiglio di dividerne uno in due o tre persone).
Ad ogni modo, ogni estate non perdiamo occasione di trovare un modo per andare a La Sangiovesa, uno dei luoghi dove mi piace veramente mangiare e dove le loro portate diventano il mio comfort food.
P.S. Non ci sono piatti che meritano più di altri. Fatevi consigliare dai camerieri, ma non rinunciate a farvi fare un tagliere di formaggi con marmellate e miele, ne vale seriamente la pena. Un altro “must try” è la pasta fresca. Dopotutto quale luogo migliore dove mangiarla se non in Romagna?
La Sangiovesa
Piazza Beato Simone Balacchi 14
Santarcangelo di Romagna
(RN) Italia
tel +39 0541 620710
sangiovesa@sangiovesa.it
— Zael Bakery —
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